giovedì 24 novembre 2016

Chiudete quella porta !

Come spesso accade, quando affrontiamo un problema, rivolgiamo la nostra attenzione verso aspetti complicati, articolaticomplessi. Invece, come altrettanto spesso accade, la soluzione o il cuore del problema stesso è molto più semplice. 



E' il caso dell'argomento che andremo ad affrontare oggi.

Quando vogliamo proteggere le nostre proprietà, i nostri cari, dentro le nostre abitazioni, abbiamo l'impulso di cercare i metodi più efficaci , più potenti, più tecnologici che la nostra epoca ci mette a disposizione. Tutto giusto, tutto corretto, quando si può, si deve utilizzare il massimo per proteggere quello a cui teniamo di più.





Ma ... basta anche qualcosina meno.

Non ci dimentichiamo delle cose più semplici.

Sapete secondo le statistiche da dove entrano di solito i ladri ?

Dalla porta principale.

Si.

Almeno il 34% dei furti avviene con l'intrusione dalla porta principale, quella di ingresso, si, proprio quella. Vediamo allora come intervenire e quali accorgimenti usare.

Utilizziamo prima di tutto le cose da fare che hanno un costo zero, ma valgono molto in termini di prevenzione. 

Chiudiamo la porta di ingresso con le mandate, sempre, sempre , sempre, sempre. Anche se usciamo dieci minuti a prendere il pane, anche se andiamo via 5 minuti dalla signora Lia del piano di sotto a prendere un po di zucchero, anche se facciamo veloci velociprendere il bambino a scuola vicino casa. Chiudere la porta di ingresso a mandate, sempre.


Perché questo ? Semplice, perché la maggior parte delle serrature, anche le più sofisticate, se non sono chiuse a mandate, per aprirle è sufficiente una lamina rigida. Tipo scheda telefonica, tipo bancomat per dire.


Dal pubblico:" .. ma io ho una porta blindata !"


E' uguale, se non è chiusa a mandate, la porta blindata si apre, in alcuni casi anche meglio di una porta di scarsa qualità.


Questo video è esemplificativo



Altro aspetto importante. Le chiavi. 

Signori, le chiavi

Sapete quante volte i ladri entrano in casa sottraendovi il mazzo di chiavi o riuscendo a farne una copia

Fate molta attenzione a dove le lasciate e per quanto tempo le lasciate. Quando andate in palestra le lasciate negli appositi scomparti di sicurezza o banalmente dentro la borsa nello spogliatoio ? 
Un ladro attento a questi atteggiamenti è preparato alle vostre distrazioni e con un poco di studio, vi sottrae le chiavi per il tempo necessario di fare una copia e via. Da dove entra poi ? 


Dalla porta principale. 


Ovviamente se le chiavi le perdete , o "credete" di averle perse e invece ve le hanno rubate, fate in modo da agire il più velocemente possibile per sostituire la serratura ed avvertire chi di dovere a casa.

Quindi, fatti salvi gli accorgimenti di puro buon senso, che son gratuiti, passiamo a spendere qualche euro e chiariamo subito un aspetto ricorrente. 

Se la porta è vecchia, non ben ancorata al muro, ha i cardini a sfilo liberi, senza nessuna asta di chiusura, quindi non una porta sicura, non pensate di "aggiustarla", di farla rinforzare, di aggiungere serrature. 

A voi non serve a niente. Serve al fabbro ed al falegname ed eventualmente al muratore a guadagnare ( giustamente ) un po di soldi. 

Magari vi fanno anche un ottimo lavoro dal loro punto di vista, ma non serve a niente. Continuerete ad avere una vecchia porta, inadatta, non sicura , ma più pesante e costosa.



Potrebbe essere che avete una buona porta, magari anziana, ma ben fatta ed è quindi "discretamente" sicura, semplicemente deve essere aggiornata con una serratura moderna. Tra parentesi ricordiamoci che è buona norma cambiare la serratura ogni 5 anni, anche solo per motivi di usura, chiusa parentesi. 

Esistono sul nostro mercato alcuni ottimi produttori, tra i quali anche italiani, che realizzano serrature, a doppia mappa o a cilindro, certificate. 

Il fatto che siano certificate ci da una ragionevole garanzia della buona costruzione del prodotto, e detto senza entrare in tecnicismi, standardizza il livello di difesa nei confronti del tentativo di effrazione.

Le serrature nel loro assieme per essere certificate devono rispondere alla norma UNI EN 1300, verificatelo quando la acquistate.

Se scegliete di cambiare solo il cilindro della vostra serratura, si può fare, esistono ottimi cilindri in commercio, anche italiani, che devono essere certificati, rispondendo alla norma UNI EN 1303

Verificate sempre l'esistenza del certificato, il fornitore o il produttore, se l'hanno ottenuto realmente ve lo mostreranno con orgoglio, altrimenti partiranno lunghi discorsi ed articolati giri di parole. I più bravi utilizzeranno raffinate tecniche retoriche.

Vale poi sempre la considerazione per cui se un oggetto costa troppo poco rispetto alla media di mercato un motivo c'e'. Date giustamente valore ai vostri soldi, fate le vostre brave valutazioni di risparmio, ma per un prodotto che serve a proteggerviqualche euro in più lo dovete spendere. Ed i prodotti di qualità costano. 


La qualità costa, ma non è cara.


Se invece decidete di sostituire la vostra vecchia porta con una moderna porta blindata, state prendendo una saggia decisione ma per far si che sia anche una decisione efficace dovete valutare alcuni aspetti.

Poche e semplici valutazioni, come il tipo di acciaio usato ed il loro spessore, i punti di forza di chiusura, i profili dei telai e dei contro telai, il metodo di realizzazione della serratura, le dimensioni dei perni, la protezione della serratura, il tipo di serratura, lo sforzo statico e dinamico espresso in kilo-newton sopportabile.



No. Non direi. Non è il caso , che ne dite ?


Esiste un approccio più semplice ed alla portata di tutti, ci viene in aiuto una norma apposita, una standardizzazione, che raggruppa le porte in 6 diverse classi, dove la 6a è la più dura da battere. La norma è la UNI EN 1627  alla quale la stragrande maggioranza di costruttori si è adeguata, ottenendo la 
certificazione che voi dovrete pretendere al momento dell'acquisto.


Per dirla a grandi linee le classi 1 e 2 sono per abitazioni in un contesto cittadino nelle quali sono contenuti beni di basso valore. La classe 3 è per abitazioni di periferia, con un rischi predatorio più alto con valori da difendere medio-bassi.

La classe 4 è per villette isolate con beni da difendere medio-alti soggette ad un alto rischio predatorio.


le 5 e 6 sono da banche e gioiellerie.


E già questo ci orienta un po meglio nella scelta, ma secondo me non è sufficiente, mi mancano degli elementi di valutazione. Ad esempio: che ne so io di quanto è elevato il rischio predatorio rispetto alla la mia abitazione ?  E ancora , cosa ne sa la norma di quanto sia il "valore" delle cose da proteggere in casa.


Ricordate ?  Protect what worth more , proteggere quello che vale di più, ma il valore di quello che c'e' da proteggere lo sappiamo solo noi. Quando si parla della nostra abitazione, della nostra intimità, si va oltre al valore dei contanti che abbiamo in casa. Ci sono i braccialetti d'oro del battesimo dei bimbi, c'e' la collana di nonna Gemma che gli regalò nonno Romano per il loro anniversario, ci sono le monete dei viaggio che abbiamo fatto tutti insieme in giro per il mondo. 


Tante cose che al delinquente di turno fruttano poche centinaia di euro, ma a noi fa male perdere. 


Quindi siamo solo noi che possiamo valutare quello che dobbiamo proteggere, e di conseguenza scegliere. E nello scegliere ricordiamoci di non cercare di spendere poco per forza. Le porte blindate di qualità sono quelle realmente funzionali.

E la qualità costa, ma non è cara.

Infine permettetemi di aggiungere una considerazione. 

La mia esperienza dice che quando si parla di protezione non esiste una solo dispositivo, un solo elemento, che da solo raggiunge lo scopo, quello di proteggerci al meglio. Il massimo della protezione la otteniamo con la sinergia di diverse tecnologie ed elementi, attivi e passivi. Con le nostre buone pratiche ed abitudini, con i nostri comportamenti e la nostra "cultura della protezione". Ed oltre a questo mettiamoci in testa che NON ESISTE la protezione totale, assoluta, definitiva. 

Esistono gradi crescenti di sicurezza che sono tanto più alti quanto più siamo abili ad integrare tutto quello che la conoscenza sulle protezioni ci mette a disposizione.


Tanto parlare e tanto scrivere per

                  Proteggere quello che vale di più


Protect what worth more






















sabato 15 ottobre 2016

Tipi di ladro - topo di appartamento

Per imparare a difenderci meglio dagli intrusi e rendere più sicura la nostra dimensione privata è importante entrare nella mentalità di chi, la nostra sicurezza, la vuole mettere a repentaglio. In questo caso parliamo di tipologia di ladri. Come ogni categoria umana, naturalmente, ne esistono infiniti tipi con infinite sfaccettature, ma a livello pratico si possono raggruppare in meno di dieci categorie. Ed oggi parliamo di una categoria che in certe aree urbane è piuttosto diffusa. La categoria del “TOPO DI APPARTAMENTO”. Non è una definizione, una etichetta ufficiale, univoca ed esaustiva ma più untitolo da applicare a determinate caratteristiche.
Per il nostro “topo di appartamento”, l’attività di intrusione e furto è a tutti gli effetti un lavoro a tempo pieno. Sa capire da pochi indizi le abitudini di una famiglia, ed individua i momenti buoni per introdursi in casa. Preferisce agire di giorno, magari quando la maggior parte delle persone sono a lavorare, a viso scoperto e di solito, molto semplicemente entra dalla porta principale. 
Conosce semplici trucchi per rendere inefficace il sistema antifurto elettronico, sfruttando le debolezze di sistemi obsoleti o di scarsa qualità. Li sa riconoscere e neutralizzare per il tempo di compiere la sua incursione. Normalmente non è una persona violenta ed in generale non pericoloso dal punto di vista fisico, nel senso che non arriva mai a scontrarsi “fisicamente” con le vittime del furto. Innanzitutto farà in modo da entrare categoricamente in assenza di chiunque in casa, ed in secondo luogo se scoperto si da alla fuga approfittando dell’ effetto sorpresa.
Utilizza semplici attrezzi da scasso, grimaldelli per aprire serrature, leve e piede di porco, cric da auto o martinetti idraulici. Raramente utilizza attrezzi rumorosi, come trapani o mazze pesanti, anche se nella sua strategia di agire di giorno confida nel fatto che dei rumori possono essere interpretati o giustificati dai vicini di casa come dei normali lavori in corso. Quindi un grande aiuto a questo ladro sono le diverse abitudini sociali che abbiamo sviluppato, come l’indifferenza e la solitudine in cui si chiudono le famiglie nelle grandi città, nei condomini.
Preferisce entrare dalla porta principale, più raramente forza le inferriate o finestre. Quando possibile effettua sopralluoghi approfonditi, specialmente quando pianifica furti in esercizi commerciali, come bar o tabaccherie. Arrivando addirittura a disabilitare preventivamente i dispositivi di difesa, come sensori ad infrarosso o contatti magnetici.
Cosa cerca appena entra in casa ? La camera da letto, nella quale va a caccia di contanti, gioielli, orologi. E’ comunque pronto ad asportare qualsiasi cosa di valore sia facilmente trasportabile e rivendibile, quindi anche cellulari, tablet e perfino notebook. Non lo vedrete mai uscire con un ingombrante quadro di valore o un intero servito di argenteria. Il suo scopo è ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo e rischio.
Vedremo nei prossimi post come fare per difendersi al meglio da questo tipo di ladro, intanto voglio suggeririvi questo ottimo servizio delle “Le Iene” in cui potrete riconosce gran parte delle caratteristiche del ladro che vi ho appena descritto.

E ricordatevi conoscere tutto questo serve sempre per
Proteggere quello che vale di più
Protect what worth more

martedì 27 settembre 2016

Gioielli di famiglia.

Oggi facciamo i pessimisti, vediamo il bicchiere mezzo vuoto, immaginiamo situazioni un po più nere. Malaugurate ipotesi.
Facciamo che nonostante tutte le precauzioni che abbiamo preso per prevenire l'effrazione questa abbia luogo lo stesso. Facciamo che non abbiamo seguito molto le indicazioni che Fabrizio ci ha dato e qualcuno è riuscito ad entrare in casa nostra.


Scopriamo che ci hanno portato via la collana d'oro antica della zia Maria, gli orecchini del matrimonio di nonna Amelia ed un numero imprecisato di braccialetti e anelli d'oro. Tutto frutto di occasioni importanti, o ricordi il cui valore affettivo supera di gran lunga quello di mercato, anche se a ben pensare anche il danno economico non è indifferente.

Non costruiamoci false speranze. Nella maggior parte dei casi la refurtiva non viene mai più ritrovata.

Se invece una volta tanto, il lavoro delle forze dell'ordine viene premiato, e nel giro di poco tempo viene recuperato il bottino di un furto, in che modo potete dimostrare quello che è realmente vostro ?

Oltre al danno ci sarebbe pure la beffa, subire la sottrazione di cose a noi care e non riuscire a rientrarne in possesso neanche quando fossero ritrovate.
E vi dico di più, potreste anche essere stati previdenti ed avere pensato ad assicurarvi contro eventi del genere, ma se non avete la prova di quanto sottratto l'assicurazione non vi paga.

La raccomandazione in questo caso è semplice, banale, facciamo le fotografie di ogni oggetto di valore che abbiamo in casa. Quando dico di valore intendo in senso lato, può avere un valore oggettivo traducibile in danaro, o può avere un valore puramente soggettivo, affettivo. Il ladro potrebbe portar via anche cose che non valgono niente per lui solo perché si trovano nel mucchio delle cose d'oro.


Con le fotografie in caso di recupero della refurtiva, o in caso di contenzioso con l'assicurazione siamo sempre in grado di provare il nostro possesso. 

Non solo. Dove possibile conservare la ricevuta, la fattura, lo scontrino di vendita. Certamente non sarà possibile per tutto , proprio per la natura delle cose di cui stiamo parlando, magari vecchi oggetti appartenuti a nonni oppure ricevuti in regalo. Preferibilmente le ricevute trasformate in forma digitale, quindi trasformate in "fotografie". 

La tecnologia moderna, in particolare tutto quello che "cattura" un pezzetto del nostro mondo reale, ci è di aiuto nel proteggere le cose. Quanto più si astrae un oggetto, lo si rende più "leggero" trasformandolo in digitale, tanto più è facile da proteggere. Non esente da pericoli , e ne parleremo in altri post, ma più al sicuro.

Una riflessione sulle foto degli oggetti digitalizzati. Attenzione. Dove custodite la fotografia digitale ? All'interno del vostro PC o in un disco rigido separato o in un "NAS SERVER" per i più tecnologici ? 

Attenzione, perché i ladri potrebbero non limitarsi agli oggetti d'oro ma portarsi via anche quei dispositivi che contengono dati astratti, ma per noi di grande valore. Vi prometto che di questo ne parlerò in modo più dettagliato in altri post, ma intanto fateci un pensierino perché il nostro obiettivo è:

proteggere quello che vale di più


Protect what worth more







sabato 24 settembre 2016

Scassinando una cassaforte

Vorrei riprendere un argomento del mio precedente post "Dove e come posizionare la cassaforte", in particolare dove ho parlato dell'inevitabilità intrinseca che una cassaforte possa essere sempre aperta. Certo, non facilmente, non subito, non banalmente, ma inevitabilmente può sempre essere aperta. E' logico, se ci si pensa un po' su, qualsiasi materiale, con i giusti strumenti può sempre essere tagliato, bruciato, deformato. La differenza la fa il TEMPO, si, il tempo necessario a compiere l'operazione. E' un concetto molto importante da apprendere ed utilizzare quando si pensa di proteggere le nostre cose con determinati mezzi. Per questo voglio consigliarvi questo istruttivo, breve video, chiaro come lo sono tutti video del celebre Lorenzo Pinna, presentato da Alberto Angela, ed ascoltate bene cosa si dice al minuto 5:52



Tutto questo lavoro è per - proteggere quello che vale di più

Protect what worth more

lunedì 12 settembre 2016

Messa a terra - comprendiamola meglio.

Vorrei con questo post trasmettervi l'importanza dell'impianto di MESSA A TERRA dal punto di vista strettamente della sicurezza, la tentazione di illustrare che cosa significa elettricamente parlando è forte, ma mi limiterò a pochi essenziali concetti. Ricordatevi che in questo blog ci si occupa della sicurezza e della protezione di "quello che vale di più". Per i dettagli tecnici ci sono altre risorse in rete, invece qui anche chi ha una preparazione non tecnica può trovare concetti chiari ed utili alla custodia e salvaguardia dei propri cari, di se stesso e dei propri beni.

Immaginate una massa d'acqua enorme, un lago enorme, contenuto da una diga in cemento armato. Tutto appare in uno stato di quiete, di calma, di stasi. In realtà è una quiete indotta dal resistere della diga, perché tutti quei milioni di litri di acqua hanno un enorme energia potenziale, che se liberata diventa distruttiva e incontrollabile. Immaginate ora che la diga di cemento armato sia molto vecchia e che perda improvvisamente la sua capacità di contenere l'energia potenziale dell'acqua e, mente voi siete a valle della diga, proprio nel ruscelletto che scorre sotto, istantaneamente il cemento cede !
Milioni di litri di acqua vi travolgono, senza via di scampo, senza concedervi il tempo di agire. Brutto vero ?
E' quello che succederebbe se uno degli apparecchi elettrici che utilizziamo in casa perdesse all'improvviso l'isolamento, che è la sua diga in cemento armato. Tutta la corrente , che sono i milioni di litri di acqua, si riverserebbero, fluirebbero verso il vostro corpo al momento in qui voi toccaste l'involucro metallico. Ferendovi gravemente o peggio.

Quindi ? Detto così non ce' speranza, la diga crolla, l'acqua ci viene addosso, la corrente scorre attraverso di noi e giochi fatti
In effetti se fossimo sotto la diga ci vorrebbe Superman per salvarci dall'onda incontrollabile, che con un soffio potentissimo deviasse tutta l'acqua che ci viene incontro verso un posto sicuro. Si, ci vorrebbe Superman.

E in casa un Superman ce lo possiamo avere, si chiama proprio "MESSA A TERRA", e funziona proprio così; devia il flusso della corrente verso terra, senza permettergli di raggiungerci.

Adesso che abbiamo capito il concetto, facciamo un esempio concreto. Prendiamo una piastra di fornelli da cucina a gas, uno di quelli moderni, che abbia l'accensione automatica della fiamma, di quelli che si tiene premuto il bottone e lui "tic , tic , tic " accende la fiamma. Supponiamo che sia un po vecchiotto, che il cablaggio elettrico abbia subito anni di sughi, calore, unto, lasagne e caffè versato, e che abbia perso il suo isolamento andando accidentalmente a toccare l'involucro di metallo. 

Che succede ? Se l'involucro di metallo è stato correttamente collegato ad un efficace impianto di terra, non ci succede niente di male. Salta il differenziale di protezione dell'impianto, alla peggio salta il contatore. Quindi interveniamo a capire che cosa succede, e nessuno si fa male.

Se invece l'apparecchio, non è stato collegato all'impianto di terra,se l'impianto di terra non è ben funzionante, se l'apparecchio stesso non è conforme alle norme europee di sicurezza ( Marchio CE ), succede che qualcuno si fa male.

Dettagliando un pochino di più tecnicamente, si tratta di mettere a tensione zero le parti potenzialmente a contatto con le persone, e per mettere a zero il potenziale si sfrutta una caratteristica della Terra, intesa proprio come pianeta, di avere potenziale nullo. Perché fisicamente l'impianto di messa a terra si realizza andando ad "immergere" un palo conduttore in terra, terreno, fango, zolla. Banalmente, semplicemente, questo è. Più andiamo in profondità, più è umido, maggiore è la superficie di contatto, migliore sarà la qualità dell'impianto di terra.

Riassumendo, per una maggiore sicurezza dentro l'ambiente in cui viviamo, dove ci sono bambini, anziani, animali , adulti più o meno consapevoli del pericolo potenziale che l'uso dell'energia elettrica comporta, facciamo controllare l'impianto di messa a terra da un tecnico specializzato, serio e competente.
Se vi fa una verifica e trova tutto a posto avrete speso pochi euro per la vostra serenità, altrimenti avrete modo di rimediare in tempo ad un pericolo potenziale estremamente subdolo.

Se poi siete amanti del fai-da-te e vi piace installare da soli le cose in casa, ricordatevi la prossima volta che vedete questo simbolo:

su un lampadario, un forno, una plafoniera di collegarlo all'impianto di messa a terra. L'oggetto che installate funzionerà lo stesso se non lo fate, sarete portati a pensare "ma chi me lo fa fare, va uguale, si accende, gira, illumina", ma adesso sapete che quello stesso oggetto potrebbe diventare pericoloso, molto.

Ve l'ho detto non è un articolo tecnico, ma spero di avervi chiarito il concetto di sicurezza riguardo la messa a terra, se poi volete approfondire l'argomento ci sono fonti autorevoli in merito.


Ed anche questo post ,in fondo, è per ricordare l'importanza di proteggere quello che si ama di più. 

                                           Protect what worth more




martedì 6 settembre 2016

Dove e come posizionare la cassaforte.

Supponiamo di avere scelto la nostra cassaforte, il modello più adatto alle nostre esigenze, con le caratteristiche che ci interessano e con gli accorgimenti che in futuro saranno oggetto di un post, non in questo. Supponiamolo. Ed ora dove lo installiamo questo oggettino ?
Precisiamo che si parla in questo caso di cassaforte a muro, non a mobile, non a pavimento, non a scomparsa dietro una presa elettrica, non un caveau. Una cassaforte a muro.

Se voi dovete investire tempo ed energie a leggere i miei post ed io devo investire tempo ed energie a scriverlo voglio che il post tratti un argomento specifico in modo dettagliato, altrimenti ci sono in giro una quantità di siti, con un bel po di pubblicità che parlano più o meno degli stessi argomenti, in maniera più o meno generica e servono più o meno a qualcosa. Non è questo uno di quei siti.

Partiamo subito con il dire che , come anticipato nel precedente post, se i ladri attaccano la vostra abitazione perché sanno o suppongono che ci sia una cassaforte, state certi che la troveranno. Non importa quanto la nasconderete, non importa quanto pensiate di essere furbi, non importa quanto è grande la vostra casa. I ladri la troveranno.

Quando l'avranno trovata la apriranno, non importa quale serratura sia montata, non importa quanto sia corazzata, non importa quale grado di certificazione abbia. La apriranno. Loro, da soli con la vostra cassaforte, ultimo baluardo a difesa di quanto avete di più prezioso, la apriranno.

Quindi ? Non abbiamo speranza , non abbiamo difesa, siamo inermi ?

No. Tutt'altro. Abbiamo dalla nostra parte un'arma potentissima, che è sotto i nostri occhi, sempre e comunque presente.

Il tempo. La chiave di tutto è il tempo. Pensate un po, a cosa serve nascondere bene la cassaforte se non ad aumentare il tempo necessario ai ladri a trovarla. Perché lo sappiamo , trovare la trovano, prima o poi.
A cosa serve murare saldamente la cassaforte in un muro se non ad aumentare il tempo necessario a sradicarla. Perché lo sappiamo, sradicare la sradicano, prima o poi.
A cosa serve acquistare un prodotto corazzato con materiali di prima qualità e certificata se non ad aumentare il tempo necessario ad aprirla. Perché lo sappiamo, aprire la aprono, prima o poi.

Questa è la realtà. Rifletteteci.

Compreso questo possiamo davvero pensare al dettaglio, agli accorgimenti, ed alle tecniche per metterlo in pratica.


La posizione.

Meglio in camera o meglio in cucina, meglio dietro ad un quadro o meglio dietro ad un mobile.
Meglio dove i ladri lavorano peggio.
Quindi posizionata ad una altezza tale che sia difficoltoso, faticoso usare mazze pesanti. Si perché uno strumento molto efficace usato per sfondare una cassaforte è una di quelle mazze da pianta-chiodi delle ferrovie che si vedono nei film del vecchio West, un oggettino tipo questo.



Con questo, un paio di ladri, se liberi di agire in un ambiente dove si può brandire agevolmente, con cambi regolari prima uno e poi l'altro a picchiare sullo sportello, la distruggono in 1-2 minuti.
Ergo, posizionare la cassaforte ad altezza occhi, in un angolo, in una parte angusta della casa dove non ci si possa muovere troppo agevolmente. Così se intendono attaccare la nostra cassaforte dovranno durare molta ma molta fatica, perdendo molto ma molto tempo. Fino a rinunciare.
Quindi mai in basso, mai in un ambiente ampio.

Altra questione. Il muro. Dentro quale muro è meglio installare la cassaforte.
Dove perdono più tempo per sradicarla. Un muro portante è ottimo, perché strutturato e costruito per sorreggere una casa.
A volte questo non è possibile, quindi si può optare per un muro meno robusto, non portante, ma al momento della posa avere cura di rinforzare e di appesantire il più possibile tutto il volume cementizio in cui verrà "affogata" la cassaforte, con materiali idonei come una buona miscela di cemento 425. Si può rinforzare con tondini di ferro e se abbiamo acquistato un prodotto valido, dovrà avere obbligatoriamente delle alette sul retro, ripiegate e non piatte, dove applicare longitudinalmente barre o tondini di ferro, questo per rendere ancora più difficoltoso lo sradicamento.

Il muro deve essere tale. Deve essere un muro, robusto o ragionevolmente irrobustibile, non un pannello di cartongesso o una fila di mattoncini forati. Non ci prendiamo in giro raccontandoci false sicurezze. Se non c'e' un muro adatto cerchiamo altre soluzioni, esistono casseforti a pavimento, a mobile , tutte soluzioni valide da prendere in esame prima di mettere a rischio le cose a cui teniamo di più in un contenitore  indifendibile.

Dobbiamo tener presente un altro aspetto delle casseforti a muro, che sono pensate per difendersi da attacchi frontali, contrariamente da quelle a mobile, non sono corazzate dietro e lateralmente. Sono fatte di lamiera, triste , relativamente sottile e se nuda, facilissima da forare. Nella scelta del muro pensiamo anche che i ladri possono valutare l'opportunità di attaccare la cassaforte da dietro.
Facciamo un gioco di immaginazione. Cassaforte inserita in un muro esterno, di la dal muro una piccola chiostra in giardino lontana o protetta da occhi indiscreti. Martello scalpello, pochi centimetri di muro da togliere, si arriva al retro della cassaforte, ci si trova di fronte al lamierino, triste, trapano a batteria con banali punte a ferro, si apre un foro dietro e addio alle nostre cose.

Lasciatemi fare un breve cenno sul chi e sul quando installare la cassaforte. Ci si domanda se meglio installarla durante la costruzione della casa o successivamente. Se meglio farla installare da terzi o farlo personalmente.
In questo caso la prima regola è nessuna regola ma abbondanza di discrezione e buon senso. Tecnicamente l'installazione ottimale è durante la costruzione della casa perché si possono mettere in campo tutti gli accorgimenti necessari, muratura armata e robustissima, posizionamento perfetto. Se la ditta installatrice è ben diretta, tecnicamente, è la soluzione migliore. Per contro ci sono un po troppi occhi che ne conoscono la posizione. Stesse considerazioni se si sta ristrutturando casa. Dal lato opposto , per avere il massimo della discrezione, si installa a casa costruita, magari facendo la posa personalmente.
Non il massimo per l'efficacia tecnica, il massimo per la segretezza.
Buon senso. Se si ha a che fare con una azienda di costruzioni affidabile e di provata serietà e professionalità la prima soluzione è consigliabile. Se nel nostro privato abbiamo il muratore di fiducia tecnicamente ineccepibile esperto e serio, la installiamo post costruzione e rimane una soluzione efficace.
In mezzo ci sono tutte le scale di grigio, tutte le varianti, per questo non penso ci sia una regola valida sempre. 
Una considerazione però va fatta. Se si installa una cassaforte in corso di costruzione o ristrutturazione, con evidenza dell'ottima qualità del lavoro e dell'ineccepibile robustezza della realizzazione, anche l'occasionale "occhio lungo" in cantiere lo vedrebbe e magari proprio per questo escluderebbe a priori un attacco a quella installazione.
Era una considerazione dovuta sulla quale riflettere, e prendere come occasione per ribadire una volta in più che in tema di protezione vale lo studio attento caso per caso. Diffidate dalle regole certe sempre uguali.


Ultimo aspetto che nel complesso di una protezione completa ed accurata non è trascurabile. L'ambiente dove è tenuta la cassaforte deve essere monitorato con sensori elettronici collegati all'impianto di allarme elettronico e configurati in modo da far scattare le difese non appena un intruso viene rilevato. Senza ritardi, senza interazioni con altri sensori. Nessun dubbio, la cassaforte è sotto attacco, l'impianto deve agire. Ne parleremo meglio in altri contesti.

Per questo post è tutto. Poche cose, semplici. Tenete in testa la migliore arma di difesa. Il tempo.

Nei prossimi post vedremo quali sono le caratteristiche delle buone casseforti.

E ricordate l'importanza di

Proteggere quello che vale di più - Protect what worth more


domenica 14 agosto 2016

Cassaforte, pensiamoci un pò su.

Cominciamo ad affrontare l'argomento cassaforte. Nell'immaginario collettivo pensiamo a questo oggetto come qualcosa che protegge in modo assoluto quanto abbiamo di più prezioso. In effetti non è proprio così, dobbiamo essere noi, con le nostre scelte e le nostre abitudini e buone pratiche di sicurezza a renderlo più efficace possibile.
Innanzi tutto riflettiamo su una cosa. Quanto è importante nascondere la cassaforte ?
Quante volte abbiamo incontrato la classica soluzione di nascondere la cassaforte dietro ad un quadro ? Penso sia uno degli stereotipi più diffusi nella nostra cultura. In effetti è più che altro una scelta di tipo estetico, non è molto bello vedere un rettangolo di metallo nel bel mezzo di una parete, e sicuramente non è consigliabile rendere evidente a chiunque la sua presenza. Allo stesso tempo però dobbiamo essere consapevoli che l'occultamento della cassaforte è una buona pratica preventiva ma inefficace se non è seguita da accorgimenti e scelte ben più importanti. Chi si introduce in un'abitazione allo scopo di attaccare la cassaforte ha la ragionevole certezza che ne abbiamo una. Per quanto pensiamo di averla nascosta bene il malintenzionato la trova sicuramente, più o meno velocemente. Nasconderla bene è una parte dell'efficacia di una cassaforte, non l'unica, non la più importante.